{"id":3798,"date":"2020-11-19T19:00:27","date_gmt":"2020-11-19T18:00:27","guid":{"rendered":"http:\/\/frame92.com\/?p=3798"},"modified":"2020-11-24T22:07:40","modified_gmt":"2020-11-24T21:07:40","slug":"la-regina-degli-scacchi-vfx","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/frame92.com\/la-regina-degli-scacchi-vfx\/","title":{"rendered":"La regina degli scacchi – vfx di classe"},"content":{"rendered":"\n

Se non vi siete ancora accorti de La regina degli scacchi<\/em> nella top 10 del catalogo Netflix, \u00e8 ora che recuperiate la miniserie composta da 7 puntate. Se anche voi siete amanti degli effetti speciali, riconoscerete un valore aggiunto alla produzione originale Netflix. <\/p>\n\n\n\n

La storia (completamente originale) \u00e8 quella di Elizabeth Harmon, bambina prodigio degli scacchi. Rimasta orfana viene irrimediabilmente attratta dalla scacchiera del custode dell’orfanotrofio. Da qui la storia, magistralmente costruita da Scott Frank e basata sull’omonimo romanzo di Walter Tavis, prende il volo cos\u00ec come la carriera da scacchista della protagonista. <\/p>\n\n\n\n

La bambina dalla mente geniale immaginer\u00e0 le mosse imparate (giocate e previste) sul soffitto della stanza in cui si trova, come se avessero una presenza quasi fisica.
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Come realizzare VFX non invasivi <\/h2>\n\n\n\n

Il segreto degli effetti speciali di successo risiede nella capacit\u00e0 di chi li realizza di renderli coerenti e integrati con ci\u00f2 che li circonda.
Sebbene le 64 caselle della scacchiera e i 32 pezzi da muovere possano sembrare, a una prima riflessione, una presenza persino troppo ingombrante e statica, nonch\u00e9 totalmente irreale, il risultato – dovuto a un’abile integrazione dell’effetto visivo con l’idea da cui nasce – funziona perfettamente. <\/p>\n\n\n\n


L’eleganza di questi VFX non sta solo nelle tinte o nel rigore degli scacchi, quanto nella completa coerenza con la narrazione. Gli effetti non sono inseriti per il gusto di meravigliare lo spettatore ma nascono come esigenza narrativa. Vediamo questi enormi scacchi, infatti, con gli occhi della protagonista: una gigantesca presenza acquattata sul soffitto, come se Beth stesse osservando una creatura affascinante e mai vista. Il timore e l’ansia provocati dall’abbandono vengono catalizzati sugli scacchi, che diventano per lei catartici e, allo stesso tempo, affascinanti in quanto via di fuga da una realt\u00e0 che non pu\u00f2 controllare – a differenza del gioco che, invece, \u00e8 nelle sue mani. <\/p>\n\n\n\n


\u00c8 questo che il compositing de La regina degli scacchi<\/em> trasmette con le sue animazioni: glitch, ombre che si allungano sulle pareti, movimenti rapidi e non ammorbiditi, simili a quelli di un insetto velenoso.
Spesso durante il film si dice quanto le mosse di Beth siano “letali”, ed \u00e8 cos\u00ec che gli scacchi stessi diventano.<\/p>\n\n\n\n

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Qualit\u00e0 o maniacalit\u00e0?<\/h2>\n\n\n\n

Senza arrivare ai livelli “maniacali” del regista Stanley Kubrick (per il film Barry Lyndon<\/em> pretese che persino la biancheria sotto i costumi degli attori corrispondesse a quella dell’epoca in cui era ambientato) spesso \u00e8 vero che in un film sono i dettagli a fare la differenza. Forse, nel caso di una serie incentrata sul gioco degli scacchi, il fatto che tutte le mosse giocate dagli attori e anche quelle animate sul soffitto siano reali piuttosto che movimenti casuali, non \u00e8 poi un dettaglio tanto piccolo.<\/p>\n\n\n\n

Il VFX supervisor John Mangia e la VFX producer Arissa Blasingame hanno dovuto studiare a fondo il gioco degli scacchi per realizzare delle animazioni realistiche. Dopotutto, non d\u00e0 fastidio anche a voi quando vedete una scena musicale in un film ed \u00e8 palese che i movimenti degli pseudo-musicisti inquadrati non corrispondono assolutamente alla melodia? (Beh, a me s\u00ec, e non credo sia una deformazione da conservatorio \ud83d\ude09).<\/p>\n\n\n\n

Per l’inserimento degli scacchi nei vari ambienti \u00e8 stata utilizzata la tecnica del LIDAR scanning<\/a>, ossia l’utilizzo di un impulso laser per ottenere un’immagine tridimensionale degli ambienti in cui sarebbero stati inseriti. Tramite questa tecnica il team di Chicken Bone FX \u00e8 riuscito a far combaciare perfettamente i modelli 3D degli scacchi animati con i movimenti della cinepresa. Anche i soffitti, inesistenti durante le riprese, sono stati inseriti in postproduzione.

Prossimamente altri approfondimenti riguardanti gli effetti speciali in film e serie TV.
Qui sotto potete vedere il breakdown di alcune scene della serie. SPOILER ALERT!<\/p>\n\n\n\n

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